Ore 18.00 - incontro con l’autore: Dacia Maraini racconta
ore 20.30- teatrale: Marco Baliani, Ho cavalcato in groppa ad una sedia (ITA)
Dall’omologo libro “Ho cavalcato in groppa ad una sedia”, di Marco Baliani. Editore: Titivillus
Contro una società che brucia le esperienze in un vortice di banalità, che uniforma il sentire secondo canoni pubblicitari, che appiattisce la percezione del mondo secondo schemi opachi, che costringe l’immaginazione a misurarsi col solo manifestarsi della realtà, contro tutto questo salgo su una sedia e mostro l’invisibile. O tento di farlo.
Che almeno per la durata di quelle parole, perse in un soffio nel momento stesso in cui vengono dette, ci sia la possibilità di scartare ed entrare in un altro tempo.
La battaglia continua e devo poter sempre immaginare che l’esito dello scontro possa essere incerto, che la macchina trituratrice si possa incrinare, un giorno, per il suono di una parola.
Venerdì 9 settembre 2011 – Arona
Ore 18.00 - incontro con l’autore: Dacia Maraini dialoga con PIERGIORGIO ODIFREDDI su “La divulgazione e la popolarizzazione della scienza” (ITA) – Piazza San Graziano
PIERGIORGIO ODIFREDDI (1950) ha studiato matematica in Italia, negli Stati Uniti e in Unione Sovietica, e ha insegnato Logica presso l'Università di Torino e la Cornell University. Collabora a "la Repubblica", "L'espresso" e "Le Scienze". Ha vinto nel 1998 il premio Galileo dell'Unione Matematica Italiana, nel 2002 il premio Peano della Mathesis e nel 2006 il premio Italgas per la divulgazione. Oltre che di matematica, si è occupato di divulgazione scientifica, storia della scienza, filosofia, politica, religione, esegesi, filologia e saggistica varia. Tra i suoi libri: Il Vangelo secondo la Scienza (Einaudi, 1999), C'era una volta un paradosso (Einaudi, 2001), Le menzogne di Ulisse (Longanesi, 2004), Il matematico impertinente (Longanesi, 2005) e Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) (Longanesi, 2007), Matematico e impertinente (Mondadori, 2007), Il Club dei matematici solitari del prof. Odifreddi (Mondadori, 2009), Hai vinto, Galileo! (Mondadori, 2009), e C'è spazio per tutti (Mondadori, 2010).
Ore 21.15: - spettacolo teatrale: NESSUNO PUO’ COPRIRE L’OMBRA” DEL TAKKU LIGEY THEATRE (SENEGAL) – Teatro San Carlo
Di Marco Martinelli e Saidou Moussa Ba. Regia Mandiaye N'Diaye. Abdou Lahat Fall, Moussa Gning, Mor N'Diaye.
“Non sono solamente gli uomini e i beni materiali che attraversano le frontiere ma ancora le , le tecniche, i valori; dico le civiltà.” Leopold Sedar Senghor
Un tappeto, tre attori e alcuni tamburi: i teatri europei si possono trasformare in un cortile africano, così come un cortile africano può diventare un teatro italiano. Uomini di diversa provenienza dialogano
attraverso i linguaggi più semplici e immediati, quelli delle favole dell’antica tradizione messi in scena sul palco.
Nessuno può coprire l’ombra è un intarsio di racconti della tradizione senegalese, scritti per la scena da Marco Martinelli e Saidou Moussa Ba con un gusto attento alle evoluzioni di una coppia comica delle origini, tenendo presente Aristofane e la commedia dell’arte: attraverso narrazione, danze e percussioni ci vengono mostrate le vicende di Lek-la-Lepre e Buki-la-Iena, antichi archetipi della tradizione fiabesca wolof.
Impariamo che le iene non possono fare le uova, che la vita concede regali che bisogna dimostrare di meritarsi e che chi troppo vuole mangiare morirà di fame: notizie note a tutti, nozioni che i bambini hanno bisogno di apprendere, ma che talvolta è bene ricordare anche agli adulti.
Soltanto le fiabe hanno il potere di azzerare il tempo e di rendere uguali di fronte a chi narra bambini e anziani, tutti protesi a cogliere gli insegnamenti attraverso la magia della scena, in grado di azzerare distanze spaziali e temporali e di creare un mondo parallelo dove le brave lepri possono quasi risultare antipatiche e le cattive iene generare simpatia. I racconti di Lek-la-Lepre e di Buki–la-Iena hanno carattere circolare e l’attore che nella prima parte impersona la Lepre nella seconda diventa improvvisamente Iena, perché ogni essere non è riducibile a una piatta definizione, ma dentro ognuno di noi si nascondono più facce, e l’una è l’ombra dell’altra. Come le ombre che coprono il volto della Luna nel lirico, malinconico finale.
Sabato 10 settembre 2011 – Arona
Ore 10.30 - incontro con l’autore: Dacia Maraini dialoga con Michela Murgia rivisitando Maria di Nazareth (Piazza San Graziano)
MICHELA MURGIA, nata a Cabras nel 1972, ha esordito nel 2006 per ISBN con Il mondo deve sapere, diario tragicomico di una telefonista precaria. Paolo Virzì ne ha tratto spunto per girare il film Tutta la vita davanti e David Emmer e Teresa Saponangelo ne hanno portato un omonimo adattamento a teatro. Nel 2008 è uscita per i tipi di Einaudi la guida narrativa Viaggio in Sardegna, undici percorsi nell'isola che non si vede, che offre suggestioni su un'isola sconosciuta alle guide per turisti. Nel 2009 ancora per Einaudi Michela pubblica il romanzo Accabadora, la storia della vecchia Bonaria, della piccola Maria e del loro legame speciale in una Sardegna dove la vita e la morte non sono mai dimensioni individuali. Con questo romanzo vince il premio Dessì, il Super Mondello, il premio Viadana, il premio Alassio, il premio Città di Cuneo e il Super Campiello. Nel 2011 pubblica il saggio teologico Ave Mary.
Ore 11.00 – spettacolo teatrale "KLINKE" di MILA E OLIVIA - Replica ore 16 (Casa della Gioventù, Via Don Minzoni)
Regia di Philip Radice. Con Olivia Ferraris e Milo Scotton
Lei viaggia il mondo in una scatola, Lui è pronto a tutto pur di star lontano dai problemi…
Un corteggiamento mozzafiato per una bizzarra storia d’amore. un magazzino postale, tra scatole, scale e valigie, nel ritmo prevedibile del quotidiano spunta l’insolito gioco di KlinKe: un diablo per brindare, una cascata di calzini, uno scambio di clave “all’arrabbiata” e un tessuto intrecciato di poetiche acrobazie.
Cosa potrà mai succedere al confine sottile tra poesia ed euforia se si è in balìa degli equilibri più incerti? A Milo e Olivia piace stravolgerli lasciandovi a bocca aperta.
Klinke è uno spettacolo che fonde e sublima le principali arti di rappresentazione (teatro, danza, tecniche circensi) inserendosi nel filone narrativo definito nouveau cirque o circo teatro. Una forma di intrattenimento capace non solo di tenere adulti e piccini incollati alle loro sedie col fiato sospeso, ma anche di divertire ed entusiasmare un pubblico di tutte le età con personaggi eccentrici.
Un postino, solo tra i suoi pacchi inizia il suo lavoro quotidiano fino a quando una scatola pare muoversi da sola…è fantasia o realtà? Una rincorsa tra i sentimenti di una storia d’amore per ricordare che sognare è fondamentale e un pizzico di pazzia per raggiungere i propri obiettivi non fa mai male!
Klinke, attraverso lo sguardo ironico che posa sulla realtà, è un invito a credere ancora nei sentimenti con tenerezza e complicità.
Un delicato equilibrio tra circo e teatro, in maniera da creare un intenso sistema tra gesti, acrobazie mozzafiato, parole, musica, luci e scenografia; Chissà se è più giusto parlare di un circo innovativo o di un teatro stravagante, Klinke è stato creato per emozionare, divertire, fare assieme al pubblico il primo passo verso l’inizio di un sogno…
Ore 12.00 – - incontro con l’autore: Dacia Maraini dialoga con GIULIANO TURONE su “Il caso Battisiti” (Piazza San Graziano)
GIULIANO TURONE ha svolto per molti anni l'attività di giudice istruttore impegnandosi in inchieste di criminalità mafiosa, economica ed eversiva. Negli anni Settanta ha istruito il primo processo sulle attività criminali di Cosa Nostra in Lombardia, che ha portato all'arresto del capomafia Luciano Liggio. Successivamente ha condotto insieme con Gherardo Colombo l'inchiesta giudiziaria milanese sulle vicende di Michele Sindona e sull'omicidio Ambrosoli, nel corso della quale vennero scoperti gli elenchi della Loggia massonica P2. È stato pubblico ministero al Tribunale internazionale dell'Aja per l'ex Iugoslavia e giudice della Corte suprema di cassazione. Insegna tecniche dell'investigazione all'Università Cattolica di Milano. Ha pubblicato alcuni manuali giuridici, tra cui Il delitto di associazione mafiosa (Giuffrè 2008). Con Gianni Simoni ha pubblicato anche Il caffè di Sindona. Un finanziere d'avventura tra politica, Vaticano e mafia (Garzanti 2009). Nel 2011 ha pubblicato con Garzanti il saggio Il caso Battisti. Un terrorista omicida o un perseguitato politico?.
Ore 17.00 - Incontro con l'autore: ALA AL-ASWANI e "La rivoluzione egiziana" (Piazza San Graziano)
ALA AL-ASWANI è nato al Cairo nel 1957. Oltre a esercitare la professione di dentista, scrive per molti quotidiani e riviste di letteratura, politica e questioni sociali. Palazzo Yacoubian, la sua prima opera, è stato pubblicato nel 2002, suscitando grande scalpore per i temi affrontati e, da allora, è il romanzo più venduto nel mondo arabo. Da questo libro, tradotto in Italia da Feltrinelli (2006), è stato tratto un film presentato ai Festival di Berlino e Roma nel 2006.
Ore 21.15 - spettacolo teatrale "La trilogia degli occhiali" di EMMA DANTE - Capitolo: Ballarini(Teatro San Carlo)
Testo e regia: Emma Dante. Con Manuela Lo Sicco, Sabino Civilleri. Scene di Emma Dante, Carmine Maringola.
La trilogia è composta di tre spettacoli autonomi ma indissolubilmente legati da temi di marginalità: povertà, vecchiaia e malattia. Tutti i personaggi della trilogia inforcano gli occhiali. Sono mezzi cecati. Malinconici e alienati.
Terzo Capitolo: Ballarini
So che un amore può diventare bianco come quando si vede un’alba che si credeva perduta. Alda Merini
In una stanza, una vecchia donna è china su un baule aperto. Si alza con in mano una spina elettrica e una presa; non appena le collega sopra la sua testa si accende il firmamento. Da un altro baule appare un uomo vecchio che la guarda e le sorride amoroso. Lui si avvicina a lei. Lei l’aiuta a indossare la giacca di un abito da cerimonia che prende dal baule. Ballano. Lui con la testa poggiata sulla spalla di lei. Lei aggrappata alla giacca di lui. Si baciano. Lui la tocca. Lei si fa toccare. Lui le strofina la coscia con una gamba. Lei gli tiene la gamba per non fargli perdere l’equilibrio. Lui si sbottona la giacca e poi la patta dei pantaloni. La stringe a sé. Ha un orgasmo. Lei si soffia il naso e si gratta la coscia. Lui estrae dalla giacca un orologio da taschino: meno 5… meno 4… meno 3… meno 2… meno 1… al rintocco della mezzanotte lui fa scoppiare un piccolo petardo. Lui e lei si baciano. Lui infila la mano in tasca ed estrae una manciata di coriandoli. Li lancia in aria, festoso. La guarda. Lei lo guarda: “tanti auguri, amore mio.” Lui da un baule tira fuori una bottiglia di spumante. Lei dall’altro baule estrae un velo da sposa e se lo appoggia sulla testa, poi fa suonare un vecchio carillon. Si tolgono la maschera da vecchi, inforcano gli occhiali e riprendono a ballare. Sulle note di vecchie canzoni lui e lei festeggiano l’arrivo di un nuovo anno ballando a ritroso la loro storia d’amore.
Domenica 11 settembre - Arona
Fascia di età: da 4 a 10 anni
Regia: Andrea Luglio. Collaborazione alla parte narrativa: Roberto Anglisani.
Una fiaba africana - Tartaruga fece un sogno. Sognò un albero che si trovava in un luogo segreto. Sui rami dell’albero crescevano tutti i frutti della terra: banane, datteri, noci di cocco, meloni, miglio, patate dolci, manioca e tanti altri. Tartaruga raccontò il suo sogno agli altri animali, ma tutti risero. “E’ solo un sogno”, dicevano. “No”, replicò Tartaruga,” sono sicura che esiste davvero. Andrò da Nonna Koko e lei saprà dirmi dove cresce”. “Aspetta! Andrò io, tu sei troppo lenta!”, disse la scimmia. E si mise in viaggio. Ma ai sogni occorre credere fino in fondo perché si avverino. E soprattutto non bisogna avere fretta! Tartaruga tutto questo lo sa molto bene. E Tartaruga aspettò con la sua nota pazienza, così alla fine… Il racconto di questo albero meraviglioso viene dall’Africa, un continente che tutti sogniamo, una terra che immaginiamo piena di colori, di suoni e ritmi, di una natura esuberante e vitale. Ed è così che vogliamo raccontare la storia, con vivacità e tanta musica, come in un sogno. I protagonisti sono gli animali della savana, rappresentati da pupazzi animati a vista. Le musiche sono eseguite dal vivo su ritmi e strumenti africani, con tutta la loro carica di energia, capace di coinvolgere gli spettatori di tutte le età. Premio Maria Signorelli 2008-2009 Rassegna Nazionale "Oltre la scena"– Roma. Premio "Gianni Rodari" 2010 Festival Nazionale "Lucciole e lanterne" – Roma
Ore 11.00 - incontro con l’autore: Beppe Severgnini dialoga con MARIO CALABRESI su “L’Italia vista dall’estero” (Piazza San Graziano)
BEPPE SEVERGNINI (1956) è editorialista del “Corriere della Sera”, conduce dal 1998 il forum “Italians” e ha lavorato per “The Economist” (1993-2003). I suoi libri, pubblicati in Italia da Rizzoli, sono bestseller. Tra gli altri, La testa degli italiani (2005), bestseller del “New York Times” e tradotto in quattordici Paesi, L’italiano. Lezioni semiserie (2007), Italians (2008), e La pancia degli italiani. Berlusconi spiegato ai posteri (2010). Appassionato di calcio, scrive per la "Gazzetta dello Sport" dal 2001 ed è autore di una multipla dichiarazione d'amore alla squadra del cuore: "Interismi" (2002), "Altri interismi" (2003) e "Tripli Interismi!" (2007). I tre volumi sono raccolti nel "Manuale del Perfetto Interista". Beppe Severgnini ha scritto e condotto le trasmissioni televisive "Italians, cioè italiani" (RaiTre 1997), "Luoghi Comuni. Un viaggio in Italia" (RaiTre 2001 e 2002). Dal 2004 collabora a SKY Tg24 con interviste, conduzioni e commenti ("Severgnini alle 10", "America 2008", "Zona Severgnini"). Dal 2007 interviene quotidianamente su RadioMontecarlo.
MARIO CALABRESI (Milano, 1970), giornalista, ha lavorato come cronista parlamentare all'Ansa e alla redazione romana de “La Stampa”. È stato caporedattore centrale de “la Repubblica” e poi corrispondente da New York per lo stesso quotidiano. Ha seguito tutta la campagna presidenziale americana e l'elezione di Barack Obama. Dal 6 maggio 2009 è direttore de “La Stampa”.
Ha pubblicato con Mondadori Strade blu Spingendo la notte più in là (2007), tradotto in Germania, Francia e Stati Uniti, La fortuna non esiste (2009) e Cosa tiene accese le stelle (2011).
Ore 17.00 – incontro con l’autore: Andrea Bajani sul tema “L’insostenibile leggerezza della memoria” (Piazza San Graziano).
ANDREA BAJANI è nato a Roma nel 1975 e vive a Torino. Presso Einaudi ha pubblicato Cordiali saluti (2005 e 2008), Se consideri le colpe (2007 e 2009), il reportage sul lavoro precario Mi spezzo ma non m'impiego (2006), Domani niente scuola (2008) e Ogni promessa (2010). Per il teatro è coautore di Miserabili, uno
spettacolo di Marco Paolini. Collabora con Rai Radio 2, con i quotidiani «La Stampa», «l'Unità», «Il Sole-24 ore» e con la rivista «Lo straniero». Se consideri le colpe ha vinto il Premio Super Mondello, il Premio Recanati e il Premio Brancati. Ogni promessa ha vinto il Premio Bagutta 2011.
Ore 18.00 – spettacolo teatrale “MARY STUART” Oklahoma University – School of drama (Teatro San Carlo)
Dialoghi in lingua originale con sopratitoli.
Testo di Dacia Maraini. Regia di Susan Shaughnessy. Con Emily Jackson e Anna Fearheiley
Una sorta di congegno matematico, ci dice la Maraini… "da due corpi ho fatto scaturire quattro caratteri, da quattro caratteri, due psicologie".
Maria esiste in quanto il suo pensiero è messo in evidenza dal dialogo con Kennedy, Elisabetta esiste in quanto il suo pensiero è messo in evidenza dal dialogo con Nanny.Tale scambio continuo dei ruoli sulla scena ha decretato per lo spettacolo un grande successo all’estero e, tra i testi teatrali della Maraini, questo ha avuto più rappresentazioni in tutto il mondo: dal Brasile all’Australia, dall’Inghilterra alla Spagna, dagli Stati Uniti all’Argentina sono ventidue le traduzioni e molte di più le messe in scena. La nota vicenda s’inserisce nel turbine delle frenetiche lotte politico-religioselegate alla successione al trono d’Inghilterra di Elisabetta, nata dalle nozze non riconosciute da Roma di Enrico VIII e Anna Bolena. Elisabetta, protestante, è sul trono, ma dalla vicina Scozia agita lo spauracchio delle pretese stuardiste Maria, cattolica, cugina di Elisabetta, vedova del re di Francia Francesco II.
Ora Maria è prigioniera di Elisabetta, dopo la condanna a morte a conclusione di un processo su falsi documenti e menzognere testimonianze.
Perché quattro caratteri e due psicologie? Due padrone e due serve. Cosa le accomuna? I loro ruoli sociali hanno decretato per tutte la stessa condizione di clausura psicologica e fisica. Ricche o povere, regine o serve, risultano incapsulate entro barriere sociali drammatiche e conflittuali, con il denominatore comune della solitudine.
L’interessante gioco scenico dei ruoli sdoppiatidiventa quindi filtro della tematica donne e potere, assai cara alla Maraini, e lo spettacolo, assumendo e proponendo quest’ottica psicologica e sociale, ovvero una riflessione sulla difficoltà di essere “donne” nel mondo del lavoro senza dover abdicare alla propria femminilità, sia in attività più semplici (nel testo ne è metafora la serva), sia nel ricoprire importanti cariche (nel testo ne è metafora la regina) acquista una valenza di grande modernità… "ho trecento vestiti e non conosco il mio corpo…"dice Elisabetta.
Ore 21.15 - spettacolo teatrale Marco Baliani, Ho cavalcato in groppa ad una sedia (ITA) (Teatro San Carlo) – replica.